Quando nasce un figlio le neomamme si sentono un po’ soprafatte dalla responsabilità di questa nuova creatura che sembra dipendere in toto da loro e per questo vengono a volte guardate da chi ha più esperienza di loro con un sorriso tra il tenero e l’ironico spesso accompagnato dal detto “figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi”.
Quando la neomamma ero io, dato che mia figlia è nata con svariati problemi “grandi”, mi sono detta: sicuramente per me il detto non vale! Invece NO! Ho toccato con mano che non ero affatto “immune”, anzi, in particolare con i figli “speciali” i problemi vanno in crescendo. Da piccoli sono solo cuccioli e come tutti hanno bisogno dell’affetto, della presenza, dell’accoglienza, del rispetto della mamma.
Sicuramente facciamo degli errori, ma cresciamo insieme, ci riconosciamo, quasi ci “bastiamo” fino ad un certo tempo. Poi hanno sempre più bisogno del “mondo”, di un mondo nel quale “trovarsi” che dovrebbe, com’è per tutti gli altri “allargarsi” ed invece tende a restringersi. Si viene, a volte, rimandati ad un “mondo” ideale “su misura per loro” dove c’è “chi sa come comportarsi” ma che in realtà, per diverse ragioni, non esiste.
Per anni viene detto alle mamme (spesso stigmatizzate come ansiose, possessive,ecc ) di fare solo la “mamma”, di non cercare di diventare “terapista” o altro per il proprio figlio. Ma, guai se non ci fossero le mamme come punto di riferimento per tutte le varie aree ( scuola, riabilitazione,ecc) o come principali “interpreti” degli stati d’animo dei cuccioli speciali.
Ora tutto questo non basta più, bisogna andare OLTRE :
- Oltre l’ansia crescente verso il futuro coniugato in tutti i suoi “tempi” ( prossimo, anteriore, anche posteriore – post noi – se esistesse ) .
- Oltre la legislazione e la burocrazia con la quale ci si deve confrontare.
- Oltre il collo di bottiglia che sembra strozzare il mondo che li spetta e che li aspetta.
- Oltre la sensazione di essere soli per cercare chi, con problemi e/o approccio simile, voglia “allargare” anche solo di un po’ il collo di bottiglia.
Prima di andare “oltre” mi presento: sono la fiera mamma di una specialissima “adolescente bambina”, il mio tenero rompicapo.
La mia vita si divide un po’ nell’era “ante” – laurea in architettura, regate, un po’ di sci e viaggi come regalo – e nell’era “post”, dove molte cose si sono chiuse per mia scelta, ma un mondo nuovo si è aperto, rivelandomi a pieno il significato della parola “amore”.