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Questo intenso video penso abbia toccato un po’ tutti e questo “grazie mamma” ci accomuna così come sono accumunate le diverse mamme del video nel dedicarsi ai propri figli nell’assolvere amorevolmente alle incombenze più semplici e quotidiane, la colazione, il bucato ecc, che giorno dopo giorno portano al compimento di un percorso, al raggiungimento di una tappa importante che vede mamme e figli gioire insieme riconoscendosi entrambi artefici di quel successo.
Mi pare proprio importante sottolineare il ruolo delle “piccole cose” del quotidiano che significano condivisione, conoscenza, empatia.
Mi fa piacere che si porga questo messaggio perché spesso le “mamme” sono un po’ banalizzate, svilite da tutta una serie di luoghi comuni.
Non so se questo fatto si possa leggere come un passaggio necessario per riuscire a “scrollarsi di dosso” ruoli e responsabilità difficili da conciliare con un ottica più “ego centrata” che oggi sembra avere la meglio, facendo perdere di vista “l’essenziale”.
Mentre rifletto su questo sono al centro dove è seguita la mia figlia “speciale”, aspetto mentre fa le sue terapie riabilitative e come me altre mamme. Mi guardo intorno, c’è chi legge, chi chiacchiera, chi è uscito per fare la spesa al supermercato vicino, atmosfera tranquilla che si rianimerà quando i nostri pargoli finiranno l’ora e i terapisti ce li “restituiranno” e i nostri occhi si illumineranno come per l’innamorato che vede la sua bella.
Tutto molto normale e a cadenza regolare.
Eppure le situazioni sono varie, alcune più “leggere” se così si può dire, altre più difficili, ma tutte noi sembriamo solo “vivere” la nostra vita con i nostri figli “speciali” con impegno, forza, dolore, entusiasmo, momenti di ribellione, di amarezza, ma anche di conquista e soddisfazioni!
Anche i nostri figli si preparano e affrontano “gare olimpiche” già da piccoli, non ci sono riflettori e applausi, ma noi sappiamo gioire insieme con ancor più entusiasmo, un sorriso ed un abbraccio dei nostri figli sono le medaglie più belle!
Allora “mamme” tutte, anche quelle in “nuce”, il lavoro di mamma è bello, grande ed importante, mai facile, spesso ingrato, ma vale le VITA.
Non bisogna avere paura ( almeno non troppa ), un figlio è un figlio in ogni caso un figlio, il regalo che la vita ti fa per capirne il senso più vero!
Postilla importante:
Non si sentano non riconosciuti i padri, parlare delle mamme non è disconoscere il valore dei papà e la loro importante presenza, non sono e non devono essere ruoli in competizione, per fortuna, sono due ruoli diversi entrambi necessari.